PREMESSA: ALLEGO LETTERA DI UN COMMERCIALISTA :si consiglia di aumentare il capitale sociale
nelle forme consentite perchè l’amministrazione di una società con
perdite che eccedono il capitale sociale comporta una responsabilità
personale dell’amministratorenei confronti dei creditori sociali ex art. 2394 c.c.
LEGGIAMO DI TIM su corriere comunicazione:
Presentato il piano triennale 2020-2022: stimata generazione di cassa fra i 4,5 e i 5 miliardi, debito sotto i 20 miliardi. Ftth per il 40% della popolazione entro il 2023 e copertura nazionale del 5G nel 2025-2026. Proposto il pagamento di un dividendo. Sulla newco delle reti l’Ad puntualizza: “No a quota di minoranza, infrastruttura è nostro core business”
10 Mar 2020 Mila Fiordalisi Direttore
Obiettivi al rialzo in termini finanziari e di sostenibilità. Tim traccia la roadmap futura e mette nero su bianco le nuove sfide nel Piano strategico triennale 2020-2022 approvato dal Consiglio di amministrazione. I risultati 2019 – superiori alle aspettative soprattutto sul fronte della riduzione dell’indebitamento, sottolinea la società guidata da Luigi Gubitosi e presieduta da Salvatore Rossi – pongono le basi per un triennio di “rilancio” che vedrà coinvolte tutte le business unit con obiettivi sfidanti.
Per il triennio 2020-2022 Tim punta a una generazione di cassa fra i 4,5 e i 5 miliardi (5-5,5 a parità di perimetro e principi contabili) dunque decisamente in crescita rispetto ai 3,5 miliardi del piano precedente. E l’azienda intende portare il debito after lease sotto la soglia dei 20 miliardi entro l’anno prossimo.
SE UNA SRL AVESSE UTILI PER 4500 EURO E DEBITI PER 20.000 EURO L’AMMINISTRATORE ANDREBBE IN GALERA.
MOLTIPLICARE PER UN MILIONE I DEBITI SALVA DALLA GALERA ?
OLTRETUTTO NELLA SRL NON POTREBBE DISTRIBUIRE UTILI SE NON HA SANATO I DEBITI.
proseguimamo con la letturada corriere comunicazioni:
Obiettivi più ambiziosi anche sul fronte costi: il nuovo target è ridurre del 10% nel triennio la base aggredibile (8% nel piano precedente). È stato inoltre confermato il target di evolvere la copertura Fttc, attualmente pari all’81%, in Ftth per il 40% della popolazione entro il 2023. E annunciato l’obiettivo di copertura nazionale 5G entro il 2025/26.
Il consiglio di amministrazione chiamato ad approvare anche il Bilancio 2019 ha annunciato – per la prima volta dall’esercizio 2013 – la proposta di pagamento di un dividendo pari a 1 centesimo per le azioni ordinarie e di 2,75 centesimi per le risparmio.
Dossier Open Fiber, Gubitosi: “Enel decida”
Il cda rende noto inoltre che “è stato garantito un periodo di esclusiva al fondo Kkr Infrastructure in qualità di partner finanziario per lo sviluppo della rete in fibra in Italia a seguito della presentazione di una un’offerta non vincolante per l’acquisto di circa il 40% della rete secondaria fibra/rame di Tim ed in vista dell’auspicata integrazione con Open Fiber”.
L’”auspicata” integrazione però “non sarà per sempre”, ha puntualizzato l’AD Luigi Gubitosi nella conference call con gli analisti. Enel – azionista al 50% di Open Fiber insieme con Cdp – “deve decidere a questo punto”, comunicando “il proprio interesse o meno alla proposta”, riferendosi al progetto con Kkr. Tim punta a creare una newco in cui far confluire la rete secondaria in rame e fibra e “con la vendita di quasi il 40% di questa newco”, il gruppo potrebbe “incassare quasi 2 miliardi di euro”, ha detto Gubitosi.
L’Ad ha però escluso la possibilità di un ruolo “secondario” da parte dell’azienda: “Tim non accetterebbe una quota di minoranza” nell’eventruale società delle reti con Open Fiber, in quanto “questo è il nostro core business” e “noi siamo il miglior player del settore, il campione mai sconfitto a livello italiano”.
Gli obiettivi 2020-2023 per le Business Unit
Consumer: favorire una decisa spinta verso un modello di convergenza tra servizi core e servizi innovativi “adiacenti”(TV, smart home, security, gaming). È conseguentemente previsto un incremento dell’Arpu fisso e mobile oltre ad una crescita nell’utilizzo dei metodi di pagamento digitale eautomatici, con evidenti risparmi di costi e riduzione del churn, sottolinea l’azienda. Si prevede infatti la stabilizzazione delle linee fisse entro il 2022 con una penetrazione ultrabroadband del 70% sul totale dei clienti broadband. Nel mobile ci si attende una migliore dinamica sulla Mobile Number Portability.
Tim Vision: in meno di un anno Tim Vision è diventata la piattaforma TV più completa del mercato italiano – si legge nella nota emessa a seguito del cda – che aggrega i migliori contenuti di intrattenimento e sport dei principali player mondiali (come Disney , Netflix, Sky, Dazn, Amazon). A conferma di questo posizionamento, Disney ha scelto Tim Vision come piattaforma di distribuzione in esclusiva in Italia di Disney+. Questo posizionamento favorirà l’ulteriore sviluppo della convergenza e delle offerte bundle contenuti + fibra mirato alla fidelizzazione dei clienti al brand e ai servizi Tim e sarà sostenuto da iniziative di comunicazione e ulteriore miglioramento del servizio.
Business: confermare Tim come fornitore di riferimento e top partner di qualità di soluzioni integrate per le Pmi e le grandi aziende. A tal proposito è stato pianificato un deciso ampliamento dell’offerta anche grazie ad accordi di partnership con aziende leader, primo fra tutti quello con Google Cloud, ed altri player che apriranno opportunità di business innovativi per Tim e le aziende del gruppo come Olivetti nell’IoT e Telsy nei cyber services.